Arrivano le Giornate Fai d’Autunno, da Sassari a Olmedo i luoghi da visitare

Monte d'Accoddi

La Giornate Fai d’Autunno a Sassari.

A Giulia Maria Crespi, scomparsa lo scorso luglio, è dedicata l’edizione 2020 delle Giornate FAI d’Autunno: mille aperture a contributo libero in 400 città in tutta Italia, organizzate per la prima volta in due fine settimana, sabato 17 e domenica 18, sabato 24 e domenica 25 ottobre.

Storiche dimore signorili, castelli, giardini, sedi istituzionali, chiese, complessi conventuali e tante altre “chicche” come borghi, collezioni private, parchi, luoghi della produzione e del commercio solitamente riservati agli addetti ai lavori si sveleranno attraverso punti di vista insoliti e racconti che meraviglieranno i visitatori, soddisfacendo e, insieme, accrescendo il loro desiderio di sapere, la loro curiosità.

Tutti i visitatori potranno sostenere il FAI con una donazione libera – del valore minimo di 3 € – e potranno anche iscriversi al FAI online oppure nelle diverse piazze d’Italia durante l’evento. La donazione online consentirà, a chi lo volesse, di prenotare la propria visita, assicurandosi così l’ingresso nei luoghi aperti dal momento che, per rispettare la sicurezza di tutti, i posti saranno limitati.

I luoghi da visitare in provincia di Sassari.

Tempio di Monte d’Accoddi

Domenica dalle 9 alle 10 (Visita guidata di un’ora con – Max 20 persone)

A circa 11 chilometri da Sassari si trova l’altare di Monte d’Accoddi, uno dei più importanti monumenti della Sardegna preistorica. L’altare è costituito da una costruzione tronco-piramidale, sostenuta da un terrapieno e accessibile mediante una rampa lunga oltre 40 metri. Gli scavi condotti tra gli anni ’50 e ’80 del secolo scorso hanno consentito di individuare che sopra il terrapieno si trovava un altare, verosimilmente a cielo aperto. L’altare ha conosciuto due fasi principali: la prima è quella del cosiddetto “tempio rosso”, databile attorno al 3000 a.C., che fu poi inglobata nella struttura successiva, del “tempio a gradoni”, data entro il 2700 a.C. A fianco della rampa, a oriente, si trova un grande lastrone con sette fori che doveva essere utilizzato come tavola per offerte o per sacrifici cruenti. A occidente invece è posto un menhir alto oltre 4 metri.

Olmedo Complesso megalitico di Monte Baranta

Visite domenica 25 ottobre dalle ore 10 alle 15 e 30.

Con la collaborazione dell’archeologo Alberto Moravetti, la Delegazione Fai di Sassari organizza una giornata di visite al complesso megalitico di Monte Baranta; oggetto di studi e ricerche a partire dagli anni ’50, costituisce uno dei più straordinari esempi di insediamenti fortificati prenuragici, attribuibile all’età del Rame e più precisamente alla cultura di “Monte Claro” (2500-2200 a.C.).

Disposto su di un altopiano trachitico a m 152 s.l.m., da cui si controlla un vastissimo territorio, Monte Baranta è costituito da un insediamento prenuragico caratterizzato e protetto da un recinto-torre, da una lunga e poderosa muraglia che racchiude un gruppo di capanne rettangolari, separandole da un’area sacra con menhir e circolo megalitico. Il complesso di Monte Baranta, così perfettamente caratterizzato nei suoi aspetti civili, militari e religiosi sembra mostrare, più di ogni altro il senso di insicurezza che spingeva le genti a stanziarsi su alture e ad integrare le difese naturali con poderose strutture megalitiche, includenti vaste superfici e legate a criteri di difesa dinamica.

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