Nel silenzio del Teatro Comunale di Sassari rivive il dramma di Suor Angelica

A Sassari l’Opera è viva.

Il silenzio del Comunale che accoglie i protagonisti in palcoscenico, davanti alla platea deserta, ha concluso in un clima surreale ed emozionante la “prima” di Suor Angelica di Giacomo Puccini, terzo titolo in cartellone per la Stagione lirica di Sassari curata dall’Ente concerti “Marialisa de Carolis”.

Nessuno in sala, eccetto gli addetti ai lavori che in silenzio, in piedi, al termine dell’opera hanno testimoniato davanti alle telecamere il momento di estrema sofferenza attraversato dal Teatro. La recita è stata trasmessa in live streaming gratuito, aperto a tutti: un evento eccezionale, considerato che saranno proposte in diretta, sul sito dell’Ente Concerti de Carolis, anche le due repliche previste per stasera (ore 20) e domani (ore 17) e che l’opera viene offerta completa di scene e costumi – non in semplice forma di concerto come invece avviene nella maggior parte degli altri teatri – per mantenere il patto siglato a inizio Stagione con il pubblico e gli artisti. La “prima” di ieri, intanto, ha ottenuto sul sito circa 1300 visualizzazioni.

Suor Angelica, secondo pannello del Trittico che mancava da 24 anni a Sassari, è stata preceduta da un’Ave Maria interpretata dal soprano Elisabetta Scano con l’Orchestra dell’Ente concerti e composta dal direttore artistico dell’Ente, Stefano Garau. “Proponiamo che i teatri restino aperti in tutta Italia – ha detto Garau, introducendo la serata – e sappiamo che in tanti stasera piangeranno con noi, per il dramma di Suor Angelica ma anche per la tragedia che il mondo della cultura sta vivendo, non solo a causa del Covid”.

La tragica vicenda di Suor Angelica, musicata da Puccini su libretto di Giovacchino Forzano, è stata immaginata dal regista Giulio Ciabatti in un monastero descritto soltanto dalle alte colonne inquadrate nel progetto scenico di Maddalena Moretti, in cui le luci disegnate da Tony Grandi hanno scandito i momenti dell’opera, fino al bagliore finale che accoglie Angelica, ormai svestita dell’abito monastico. I tradizionali costumi di Filippo Guggia, in uno dei pochissimi lavori che prevedono un cast esclusivamente femminile, hanno completato l’atmosfera.

L’Orchestra dell’Ente Concerti, ridotta a circa quaranta elementi per rispettare le norme sul distanziamento interpersonale, è stata diretta dal Maestro Aldo Sisillo, mentre le parti corali, anch’esse forzatamente modificate, sono state affidate al Gruppo vocale dell’Ente Concerti. A telecamere spente, un applauso commosso è esploso per liberare la tensione, dagli artisti in palco alle maestranze in platea, attraversando la buca d’orchestra: tutte le anime del teatro unite per rivendicare il diritto alla cultura, alla musica e alla vita.

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