Truffe creditizie e furto d’identità, la provincia di Sassari seconda in Sardegna

Nonostante le restrizione resta alta la guardia a Sassari e in Sardegna.

Anche nel primo semestre 2020 le frodi creditizie mediante furto di identità, con il successivo utilizzo illecito dei dati personali e finanziari altrui per ottenere credito o acquisire beni con l’intenzione premeditata di non rimborsare il finanziamento e non pagare il bene, continuano ad avere un impatto non trascurabile sul credito alle famiglie.

L’ultimo aggiornamento dell’Osservatorio sulle Frodi Creditizie e i furti di identità realizzato da Crif-MisterCredit evidenzia infatti che, nel periodo di riferimento, in Italia i casi rilevati siano stati oltre 11.200 per un danno stimato che supera i 65 milioni di euro, mentre l‘importo medio della singola frodesi è attestato a 5.792 euro, in aumento del +24,2% rispetto a quello rilevato nei primi sei mesi del 2019.

Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, il lockdown e le misure di restrizione hanno portato a una maggiore difficoltà ad effettuare frodi “fisiche” in banca e nei punti vendita ma l’avvicinarsi delle festività di fine anno suggerisce di non abbassare la guardia.

La situazione in Sardegna.

Per quanto riguarda nello specifico la Sardegna, sono stati 415 i casi di frode registrati nel I semestre 2020, dato che posiziona la regione all’11° posto della graduatoria nazionale guidata dalla Campania con 1.530 casi.

A livello provinciale, il maggior numero di frodi creditizie è stato registrato nella provincia di Cagliari, che con 140 casi precede di poco Sassari, con 131. I casi rilevati nel Sud Sardegna sono stati 162 contro i 43 di Nuoro e i 39 di Oristano.

Il profilo delle vittime

Dall’ultimo aggiornamento dell’Osservatorio CRIF – Mister Credit emerge che, ancora una volta, la maggioranza delle vittime sono uomini (63,7% dei casi).

Relativamente alla distribuzione per fascia di età, quella nella quale si rileva il maggior incremento percentuale delle frodi nel primo semestre 2020 è quella degli over 60 (+16,6%) seguita dai 51-60enni (+10,3%). In termini assoluti, tuttavia, la fascia più colpita resta quella dei giovani tra 18 e 30 anni, coinvolti in circa 1 caso di frode su 4.

Tra le forme tecniche di credito in cui si registra il maggior numero di eventi fraudolenti spiccano i prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi (quali auto, moto, articoli di arredamento, elettronica ed elettrodomestici, energie rinnovabili, ecc), che continuano a rappresentare la metà del totale.

Al secondo posto per numerosità si trovano le frodi sulle carte di credito, che spiegano un quinto del totale delle frodi (precisamente il 20,4%), seguite da quelle legate ai prestiti personali, in aumento rispetto allo scorso anno, con una quota del 10,6%.

Infine, un vero e proprio boom ha interessato i finanziamenti fraudolenti tramite fidi di conto, che, anche se rappresentano solamente il 3,6% del totale dei casi, risultano più che raddoppiati rispetto ai primi sei mesi del 2019.

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