Uffici comunali di Porto Torres chiusi, il sindaco: “Nessun rallentamento”

Le risposte ad alcune critiche dei giorni scorsi.

Gli uffici comunali e i dipendenti non hanno mai smesso di lavorare, seppur molti in modalità remota, e il flusso di lavoro non si è mai interrotto né è stato rallentato. Lo fa sapere l’amministrazione comunale, in risposta ad alcune segnalazioni e articoli apparsi nei giorni scorsi.

“La struttura comunale e il flusso di lavoro non hanno subìto nessun rallentamento – commenta il sindaco di Porto Torres Sean Christian Wheeler – anzi sono stati potenziati molti dei nostri settori. E se ancora oggi in Comune vengono adottate misure di contingentamento degli accessi e la modalità remota di lavoro, è perché è previsto dalla normativa nazionale e dalle ormai elementari procedure di sicurezza – commenta il sindaco Wheeler – inoltre, come è noto a tutti, l’emergenza Coronavirus non è ancora conclusa. Tutta la struttura comunale ha svolto in questi mesi un ottimo lavoro. Penso soprattutto ai Servizi sociali, che hanno gestito egregiamente l’emergenza, affrontando anche diverse ulteriori procedure per dare sostegno alle famiglie oltre a quelle della Legge 20 e Reis, per le quali si sta lavorando in questi giorni, e che saranno pagati a breve”.

“O ancora al Coc, il centro operativo comunale, formato da dipendenti di diverse aree, allo Stato civile e all’anagrafe che sono stati sempre in prima linea – continua il sindaco – . Ma tutti i settori, dal Ced all’ambiente, all’ufficio tecnico, al protocollo, agli affari generali e al finanziario hanno continuato ad operare come sempre con serietà e professionalità, anche durante lo smart working. Cito loro per citare tutti, e si consideri anche che molti hanno continuato ad operare in sede o sulle nostre strade, come per esempio la Polizia Locale. Va fatto notare che nessuno ha potuto scegliere, ma è stato un obbligo e una necessità dover lavorare da casa e siamo stati tra i primi Comuni ad adeguarci efficientemente a questo sistema. I nostri dipendenti hanno spesso dovuto mettere a disposizione, dentro le loro case, non tutte attrezzate con uno studio, computer, connessione internet, telefoni. Abbiamo un regolamento interno che ha previsto un orario di lavoro più esteso rispetto a quello classico, abbiamo divulgato ai cittadini tramite i canali di comunicazione indirizzi mail e numeri utili. E per chi ha dubitato dico subito che non sono stati ovviamente corrisposti buoni pasto”.

“Dobbiamo renderci conto che non solo l’Italia, ma tutto il mondo ha dovuto modificare le abitudini di vita. La modalità di lavoro da remoto fa parte dei grandi cambiamenti indotti dal coronavirus, così come il potenziamento dei servizi tecnologici. Capisco che non tutti i cittadini hanno dimestichezza con i computer, ma in questo caso al palazzo centrale ci sono gli uscieri sempre disponibili a fornire informazioni e io stesso, sui miei canali di comunicazione, ho fornito un supporto costante ai cittadini. Credo di aver chiarito anche molti dubbi o preoccupazioni su leggi e ordinanze e su quello che si poteva o non si poteva fare. Credo sia quindi ingiusto polemizzare aspramente contro i dipendenti, ai quali va comunque la gratitudine dell’amministrazione. Certo ogni sistema è perfettibile ed è allo studio una riorganizzazione e una progressiva riapertura”.

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