Un anno dopo l’assalto a Siligo, il vigilante ricorda quel giorno

Assalto a portavalori sulla 131 di Siligo

Il ricordo dell’assalto al portavalori a Siligo.

Il ricordo dell’assalto al portavalori sulla strada statale 131, avvenuto un anno fa nei pressi di Siligo, rimane ancora vivo nella mente di chi lo ha vissuto in prima persona. Angelo Azara, vigilante della Vigilpol, porta con sé il ricordo di quel drammatico momento che cambiò la sua vita e quella dei suoi colleghi. Le indagini, purtroppo, non hanno ancora portato a risultati concreti.

“Solo chi ha vissuto attimi come quelli di un assalto ai portavalori, con la stessa intensità di un’operazione militare, può comprendere quanto un minuto possa sembrare infinito, figuriamoci 30 – racconta il vigilante -. Quel 31 gennaio è impresso nei miei occhi, come nei miei colleghi feriti. È un evento che, senza dubbio, segna la vita”.

Quel giorno, una banda altamente organizzata bloccò la strada con catene d’acciaio e un autocompattatore, fermando tre blindati della Vigilpol. Nonostante la reazione delle guardie giurate, la violenza del commando, armato di kalashnikov, rese inevitabile il fallimento della resistenza. L’assalto durò circa mezz’ora e lasciò sul campo almeno 5 feriti tra i vigilantes, oltre a un bottino di circa 4 milioni di euro.

“Un anno dopo, non abbiamo ancora novità concrete dalle indagini. E, forse, è giusto così”, riflette Azara. “Mi auguro solo che i responsabili vengano arrestati e portati in giudizio. Non hanno avuto scrupoli, e meritano solo di finire dietro le sbarre. Ho fiducia nelle forze dell’ordine e nella magistratura. Sono certo che alla fine giustizia sarà fatta”.

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