Gli anziani della casa di riposo a Sorso sarebbero stati picchiati e umiliati.
L’ex coordinatrice del centro per anziani ‘Noli me tollere‘ di Sorso, è finita al centro di un’inchiesta condotta dalla Procura di Sassari. La donna è accusata di botte, vessazioni e una morte sospetta all’interno della struttura. Oltre a lei, ci sono altre persone sono sotto inchiesta complessivamente dieci indagati.
Nel corso dell’interrogatorio di garanzia svoltosi il 29 agosto scorso presso il tribunale di Sassari, la 54enne è stata difesa dagli avvocati Gianmario Fois e Sergio Porcu. Durante l’interrogatorio, ha respinto fermamente le accuse mosse nei suoi confronti. In particolare, ha negato le accuse di maltrattamenti verso gli ospiti della casa di riposo di Sorso, abbandono di incapace ed esercizio abusivo della professione.
Le accuse contro di lei sono state formulate dal pm Ermanno Cattaneo a seguito di un’indagine condotta dai carabinieri del Nas. Queste accuse avevano portato il gip Sergio De Luca a sequestrare la casa di riposo il 19 agosto scorso. Inoltre, sia l’ex cordinatrice della casa di riposo che l’operatrice socio sanitaria, di 49 anni, erano state allontanate dall’ex albergo degli Ulivi. Quest’ultima è stata accusata esclusivamente di maltrattamenti e è assistita dagli avvocati Dario Masala e Natalino Zarelli. Nel suo caso, ha scelto di non rispondere alle domande durante l’interrogatorio.
Per entrambe le donne è stato imposto un divieto di esercitare attività professionali e imprenditoriali in cui si preveda il contatto con anziani o persone non autosufficienti, valido per un anno. L’inchiesta ha rivelato intercettazioni ambientali e telefoniche, nonché indagini condotte dagli specialisti del Nas, che hanno rivelato numerosi episodi di ingiurie, percosse e sedazioni forzate nei confronti degli ospiti della struttura.
L’ex coordinatrice del centro per anziani ha sostenuto durante l’interrogatorio che il centro è conforme alle norme e ha affermato che nessun ospite si è mai lamentato con lei di presunti maltrattamenti. In merito alla morte sospetta di una anziana ospite, che l’autopsia ha indicato essere dovuta a soffocamento da un bolo alimentare, la donna ha dichiarato di essere intervenuta immediatamente per aiutare la donna.
Gli avvocati difensori si sono riservati il diritto di richiedere la revoca delle misure restrittive una volta che saranno in grado di presentare la relazione dell’Asl effettuata sul ‘Noli me tollere’ prima del sequestro. Sostengono che questa relazione non abbia riscontrato anomalie nella struttura. Il team legale delle due indagate valuterà a breve la possibilità di appellarsi contro le misure cautelari.