L’opposizione critica la gestione dell’attacco hacker a Sorso.
La mattina del 14 ottobre ha riservato al Comune di Sorso la brutta sorpresa degli effetti devastanti di un attacco hacker. Gli uffici comunali si sono ritrovati con i sistemi informatici completamente bloccati, conseguenza dell’attacco hacker scatenato durante il fine settimana. Questo ha portato a due settimane di lavori intensi per ripristinare la funzionalità del sistema informatico comunale, affidati a un’azienda specializzata di Sassari.
Un intervento urgente per la sicurezza dei dati.
La giunta comunale ha reagito prontamente su due fronti: da un lato, ha denunciato l’accaduto alla polizia postale di Sassari, che ha avviato le indagini. Dall’altro, ha incaricato l’azienda esterna di gestire il ripristino del sistema. La priorità era evitare la fuga o il furto di dati sensibili, eventualità che è stata esclusa.
Il ripristino della normalità è costato caro: 163mila euro, spesi non solo per risolvere il problema ma anche per implementare nuove misure di sicurezza informatica. L’amministrazione ha ribadito che questa spesa era indispensabile per garantire un funzionamento più sicuro dei sistemi informatici, pur riconoscendo che la sicurezza assoluta non può essere garantita.
Le critiche dell’opposizione.
Lunedì mattina il Consiglio comunale ha approvato la copertura del debito fuori bilancio derivante dalle spese per l’emergenza, ma non senza polemiche. Il Partito Democratico, rappresentato dalla capogruppo Maria Giovanna Delrio, ha votato contro, lamentando una mancanza di trasparenza e criticando l’assenza di comunicazioni ufficiali sull’attacco informatico.
Come scrive La Nuova Sardegna, l’amministrazione ha respinto le accuse, affermando che la priorità è stata risolvere rapidamente la crisi per minimizzare i disagi. L’approvazione della copertura del debito in Consiglio comunale è stata indicata come una conferma della correttezza delle procedure seguite.
Attacco hacker a Sorso, solo un caso di un rischio sempre più diffuso.
L’attacco al Comune di Sorso si inserisce in una serie di episodi simili che hanno colpito enti pubblici in tutta Italia. Per quanto siano state adottate nuove misure di sicurezza, il rischio di nuovi attacchi non può essere completamente escluso. Intanto, le indagini proseguono per identificare i responsabili dell’incursione, anche se è molto probabile che l’attacco bloccante sia stato originato da un bot, cioè un software che esegue una serie di istruzioni per compiere attacchi per conto di una regia occulta ben protetta da server remoti “muletto”, vpn e proxy e pertanto quasi impossibile, con le tecnologie attualmente disponibili, da rintracciare.