L’Athena Sassari travolge il Maracalagonis.
L’ultima giornata del campionato femminile di calcio di Eccellenza regionale ha grossomodo confermato il dominio delle squadre del Nord Sardegna. Prima in classifica la Women Torres Calcio con 13 punti. Seconde la Real Sun Service e l’Athena Sassari, a parimerito con 11 punti.
Ma tra i risultati, a spiccare è quello dell’Athena Sassari, che ha fatto 32 gol a 0 al Maracalagonis. A prima vista si potrebbe storcere il naso. Si riapre speso, infatti, il dibattito sul numero di gol messo a segno in una partita e il rispetto per gli avversari, anche nel calcio giovanile.
Ma ciò che è successo a Sassari, è stato molto particolare, a spiegarlo lo stesso allenatore delle sassaresi Luigi Cuccureddu in un commento su un post della pagina della squadra: “Io ho molto a cuore lo spirito sportivo. Perciò do grande valore alla contesa sportiva, attuata da (nel caso specifico nel livello più alto del calcio femminile regionale o se vogliamo la quarta serie nazionale) due compagini che si preparano per vincere le gare di un campionato. Ritengo che in una contesa sportiva si possa allentare la tensione agonistica fino a un certo punto, nel senso che quando fai una gara di calcio l’obiettivo principale rimane sempre non prendere gol e fare i gol. Anche quando i valori in campo sono palesemente distanti“.
La prova di fairplay dell’Athena Sassari già prima di iniziare la partita.
“Per questo motivo – prosegue Cuccureddu – ho fatto giocare le mie ragazze in 9 esattamente come le avversarie, che si sono presentate in tale numero. Personalmente non avevo mai vissuto questo tipo di esperienza ma ritengo di aver fatto solo quello che era in mio potere fare. Esiste la manifesta inferiorità tecnica ma esiste anche il rispetto dell’avversario, che non deve essere né irriso né tantomeno denigrato“.
Rispetto per le avversarie anche durante e dopo la gara.
“Questo ha fatto la mia squadra, che ha affrontato l’avversario con grande rispetto. Tanto che alla fine della gara abbiamo immediatamente salutato lo staff e le ragazze avversarie, trasmettendo loro vicinanza, solidarietà e stimolandole a non mollare, continuare a lavorare e credere in se stesse, ricevendo le congratulazioni e gli abbracci da parte loro. È scontato dire che anche per la mia squadra non è stata una partita normale, ma ritengo che nel calcio come nella vita esistono valori diversi che in una competizione sono evidenti, che devono rimanere tali, ma nel massimo rispetto“, conclude l’allenatore dell’Athena Sassari.