Gianni Brera lo ha definito il Derby D’Italia, per il fervore che animava le strade di Milano e Torino quando scendevano in campo Inter e Juventus. Si tratta infatti di una partita molto sentita non solo da calciatori, allenatori e società, ma anche da tifosi. Il Derby d’Italia è alle porte: Inter e Juventus si incontreranno a San Siro domenica 17 gennaio alle 20.45. E chi meglio di due calciatori che di Derby ne hanno giocati, come Riccardo Ferri e Alessio Tacchinardi, possono descrivere le sensazioni di un match dalla portata così alta, imparagonabile rispetto alle altre partite.
L’Insider per l’occasione ha intervistato le due bandiere del calcio italiano per parlare non solo del Derby d’Italia, ma anche della lotta scudetto, di Conte e Pirlo, di Eriksen e Dybala e dei giocatori protagonisti. Ecco le parole di Ferri, ex difensore dell’Inter dal 1981 al 1994, e di Tacchinardi, centrocampista in forza alla Juventus dal 1994 al 2005.
Cosa significa il Derby d’Italia?
Riccardo Ferri lo definisce così: “Una partita con la posta in palio molto alta. Si tratta di una di quelle gare che assomigliano molto a un esame importante e che insieme al Derby di Milano focalizzi appena escono i calendari di inizio stagione”. Per Tacchinardi è “una partita fantastica perché vai a giocare contro altri grandissimi giocatori. Una partita molto sentita che sposta l’attenzione delle società che lavorando hanno la voglia di superarsi”.
Il Derby è imparagonabile: perché?
Il Derby d’Italia è una gara speciale, molto sentita, imparagonabile rispetto ad altre partite. Per Ferri perché “la Juve è la squadra che ha vinto di più in Italia e tutte le squadre vorrebbero batterla. L’Inter è sempre stata una grandissima rivale e nella storia recente alcune sfide hanno rafforzato il concetto di rivalità ed antagonismo che dà un sapore diverso rispetto alle altre sfide”. Secondo Tacchinardi è “una partita inspiegabile, una partita che ha fatto la storia, in cui si confrontano giocatori che vogliono superarsi”.
Il ricordo più bello in un Derby
Per l’ex difensore nerazzurro è: “L’11 novembre 1984. Il primo gol in Serie A. Fece gol anche Rummenigge. Una doppietta e Collovati. Il valore aggiunto è che in quell’occasione marcavo Platini, una partita straordinaria e un ricordo indelebile”. Il sogno di Tacchinardi, da tifoso juventino, era proprio segnare in un derby :“Era il 14 aprile 2001 quando vincemmo la partita 3 a 1. Aprì io le marcature, poi segnarono Del Piero e Inzaghi. Quello è il mio ricordo più bello: vincemmo la partita e segnai anche un bel gol”.
E il ricordo più brutto?
Per Riccardo Ferri non ci sono dubbi: “Il ritorno, il 24 marzo 1985, dove perdemmo 3 a 1. In quella classifica finale ci fu la straordinaria vittoria del campionato del Verona. Noi arrivammo terzi dietro al Torino, che disputò un campionato da protagonista”. Tacchinardi invece si rammarica di non aver preso parte al match di fatto ha assegnato lo scudetto alla Juventus: “Alla fine quella partita segnò più o meno lo scudetto per noi. Vincemmo e quindi dovrebbe essere un ricordo bello e lo è sicuramente, però per me è brutto perché la domenica precedente presi un’ammonizione che mi costò la squalifica e non giocare quella partita ancora oggi, quando c’è il Derby d’Italia… Mi ricordo di non aver avuto la fortuna di giocare la partita che ha segnato un po’ la storia del nostro calcio”.
Le squadre in corsa per lo scudetto
Per Ferri la corsa allo scudetto si gioca tra tre squadre, “a differenza degli ultimi 9 anni in cui erano scontati la forza e lo strapotere della Juventus. Il Milan è sicuramente una di quelle squadre che in questo momento ha più continuità per quanto riguarda il gioco; l’Inter viaggia a corrente alternata, ma è una di quelle squadre che ha un potenziale capace di ribaltare qualsiasi tipo di pronostico e non tralascerei la Juventus perché non posso pensare che possa rinunciare a essere competitiva fino alla fine”. Secondo Tacchinardi “il campionato è equilibrato, bello, anche se purtroppo manca il pubblico e sappiamo l’importanza che ha la tifoseria. Quest’anno lo scudetto se lo giocano diverse squadre, ma la mia favorita a oggi è ancora la Juventus”.
Inter-Juve: chi vince domenica?
A vincere per l’ex difensore dell’Inter sarà la squadra che esprimerà il miglior calcio sul campo e si augura che sia l’Inter. Per Tacchinardi “indipendentemente dal fatto che abbia giocato nella Juve e sia tifoso, per me ha la forza per battere l’Inter. Partita bellissima, difficilissima”.
Il preferito tra Conte e Pirlo
Ferri ha le idee chiare: “Conte, ma sono sicuro che Pirlo ha tutte le qualità per poter diventare un grande allenatore. Glielo auguro”. Si tratta, secondo Tacchinardi, di un confronto non facile in questo momento, perché “Antonio Conte sta facendo la storia del nostro calcio, e l’ha fatta anche all’estero. Scelgo Conte, anche se Pirlo per me ha qualcosa di speciale”.
Tra Cristiano Ronaldo e Lukaku?
Riccardo Ferri ad oggi sceglie CR7, ma Lukaku lo vorrebbe sempre nella propria squadra e crede che perda il confronto solo con Ronaldo e Messi “mentre lo vedo molto vicino a Lewandowski come tipo di giocatore, senso di appartenenza, capacità realizzativa, attaccante che fa reparto”. Tacchinardi crede che siano due giocatori fondamentali per le rispettive squadre, più Lukaku per l’Inter, anche se pure per la Juventus senza Ronaldo è dura. “Dovessi io scegliere un giocatore non posso che prendere Ronaldo per tutto quello che ha fatto e che continua a fare. Però Chapeau per quello che sta facendo Lukaku”.
E tra Lautaro e Dybala?
Ferri sceglie Lautaro perché “quest’anno è sicuramente un giocatore costante dal punto di vista del rendimento rispetto a Dybala. Scelgo lui perché ha 23 anni contro i 27 di Dybala, quindi ha ancora grandissimi margini di miglioramento, perché ha delle caratteristiche molto particolari per un attaccante: è forte fisicamente, è tecnico, è capace di dribblare, sa saltare l’uomo ed è altruista al momento giusto. Uno di quegli attaccanti completi che tutti vorrebbero avere in squadra. Non tralascerei però Dybala che entusiasma non solo il popolo bianconero, ma chi ama il calcio”. Tacchinardi crede che siano due bei giocatori, però dovendo scegliere dice Lautaro.
Chi preferisci tra De Vrij e Bonucci?
Ferri preferisce il nerazzurro De Vrij perché “incarna perfettamente la figura del difensore centrale. È veloce, forte di testa, fisicamente e nell’uno contro uno dove a mio avviso a campo aperto Bonucci perde la sfida. Sa chiudere molto bene anche lateralmente sia a destra che a sinistra, ha grande capacità di lettura delle traiettorie”. Per Tacchinardi sono due difensori di grandissimo carisma, ma sceglie Bonucci.