Nessuno a 15 anni in Italia aveva fatto meglio.
Un giorno da leonessa, anzi, da “pantera”. Matilde Villa, classe 2004, ringhia per il Basket Costa, che il felino ce l’ha sulle maglie, da ormai un anno, ma sabato scorso, nella nona giornata di A 1, contro la Dinamo women, il ringhio si è fatto ruggito e frastuono su un parquet brianzolo. 36 punti, 8 rimbalzi, 4 assist, 1 stoppata, a contributo decisivo del 76 a 57 per le lombarde.
Un’impresa compiuta in 34 minuti. Nessuno a 15 anni, uomo o donna, in un secolo di pallacanestro, ha fatto meglio nel nostro paese. Questo il record, l’exploit, il career high d’una play guardia che, in campionato, già mette a referto la media di 18, 4 per la Limonta Masnaga, squadra del lecchese, ora ascesa al quarto posto in classifica.
New wave del pallone a spicchi italico, Matilde regala fondamentali in campo come massime sui biscotti della fortuna: cross-over, step back, sospensione, passo incrociato. Un armamentario da svita-caviglie, da arrota-rotule, da cefalea con effetto notte fonda per le povere sassaresi e non, costrette a citare, cambiando la lettera finale, Roald Dahl e il suo capolavoro: Matilda 6 mitica.
E c’è chi già, scherzando ma non troppo, la vorrebbe per il prossimo “draft”, l’evento-cernita dell’Nba delle migliori promesse young degli States, o chi, in lei, riscontra un livello illegale di talento. Matilde si limita al dato di fatto: “La palla entrava in continuazione”. Per la “panterina” nativa di Lissone lo strano fenomeno sembra avviarsi alla normalità: il campo è una giungla e lei già lo abita da dominatrice.