Appuntamento dall’8 all’11 ottobre.
Secondo il Dipartimento di Economia dell’Università di Sassari, Rally Italia Sardegna 2019 ha prodotto nell’isola un indotto fisico di oltre 81milioni di euro. A questo dato andrebbe aggregato l’indotto da promozione televisiva, il cui calcolo sarà fatto l’anno prossimo, perché per il 2021 Rally Italia Sardegna è già nel calendario del World Rally Championship nella sua convenzionale “slot” di inizio giugno. Ma se l’Università di Lisbona ha certificato che l’indotto da promozione televisiva del Rally di Portogallo è di 90milioni a fronte di un indotto fisico di 75milioni di euro, è chiaro perché Aci, AciSport, Aci Sassari, Regione Sardegna e Comune di Alghero hanno voluto che Ris2020 andasse in scena.
“Rally Italia Sardegna è una vetrina fondamentale per l’isola e per la sua economia turistica”, è il messaggio fatto filtrare con molta chiarezza dall’incontro tra gli organizzatori, la Regione Sardegna e i sindaci dei territori direttamente coinvolti dalla carovana automobilistica che dall’8 all’11 ottobre attraverserà in lungo e in largo il quadrante settentrionale dell’isola.
“Sarebbe stato più semplice non fare il rally, come altri Paesi – ammette il presidente di Aci Sassari è sincero Pes di San Vittorio – ma abbiamo pensato che non potevamo interrompere un evento che dà visibilità e ossigeno alla Sardegna dal 2004“. Quello che si è deciso di fare è “dare un segnale, siamo una federazione e volevamo dimostrare che le cose possono essere organizzate anche nel pieno rispetto delle regole attuali – conclude – senza negare lo spettacolo agli appassionati e la giusta visibilità a un territorio che come sempre ha risposto con entusiasmo alle nostre sollecitazioni”.
La manifestazione prevede 18 prove speciali suddivise in tre tappe per complessivi 264 chilometri cronometrati. La gara è valida per i campionati del mondo Piloti, Co-Piloti e Costruttori, i campionati Wrc2 Teams, Piloti e Co-Piloti, i campionati Wrc3 Teams, Piloti e Co-Piloti e i campionati Junior Piloti e Co-Piloti.