Premiato lo scienziato del Cern Guido Tonelli.
“La capacità di stimolare l’interesse del grande pubblico alla conoscenza di fenomeni straordinari, intessendo racconti che sono esplorazioni avventurose ai confini dell’universo. L’invito costante a tendere lo sguardo oltre il limite del conosciuto, nella consapevolezza che le scoperte scientifiche, mutando la visione del mondo, cambiano la vita e i comportamenti di tutte e tutti”.
È ciò che viene riconosciuto a Guido Tonelli dal comitato del Premio Stintino per la Divulgazione scientifica, che ieri, 4 agosto, ha consegnato nella Sala conferenze del Mut, Museo della Tonnara di Stintino, il riconoscimento al fisico, tra i padri del “Bosone di Higgs”, la particella di Dio. Lo scienziato del Cern, professore dell’Università di Pisa, è stato premiato “per la sua capacità di tratteggiare l’immensità delle galassie, spingendo donne e uomini a una profonda riflessione sul loro posto nell’universo, dal punto di vista filosofico, scientifico e religioso. E perché, di fronte all’apertura di nuovi scenari sull’origine dell’universo, esorta la collettività a sentirsi parte attiva del cambiamento culturale in atto”, come si legge nelle motivazioni.
“Il premio ben rappresenta l’attenzione che il nostro museo ha dato, dall’apertura a oggi, alla divulgazione scientifica – ha sottolineato la direttrice del Mut Esmeralda Ughi -, nella profonda convinzione che la promozione e la comunicazione della cultura scientifica al grande pubblico contribuiscano alla crescita della società”. Gli appuntamenti del Mut continuano mercoledì 7 agosto con il concerto di Beppe Dettori e Raoul Moretti, che alle 21 sulla terrazza del museo proporranno al pubblico una serie di rivisitazioni e commistioni del repertorio tradizionale sardo e di quello celtico, di quello mediterraneo e di quello sudamericano, parte del progetto “S’incantu e sas cordas”, che vede intrecciarsi la voce e la chitarra di Beppe Dettori con l’arpa elettrica di Raoul Moretti. È, inoltre, visitabile fino al 10 agosto la mostra “The Trap: catching the red tuna” di Mattia Barbata, un reportage in bianco e nero che restituisce i momenti salienti della vita nella Tonnara di Portoscuso.