Rubate due statue del presepe di Stintino: spariscono l’aquila reale e l’agnellino nero

Due statue rubate dal presepe di Stintino.

Sparite dal presepe di Stintino le statue dell’aquila reale e dell’agnellino nero. Un furto in piena regola, forse anche pianificato, perché per portare via una delle due statue del presepe un auto non basta, o per lo meno ce ne vuole una spaziosa. 

Ieri mattina il sindaco del Comune di Stintino Antonio Diana e l’assessora alla Cultura, Francesca Demontis, hanno presentato denuncia ai carabinieri della stazione del paese, al comando del maresciallo Alessandro Reina. 

Le due statue erano state sistemate nel presepe a grandezza naturale ancora in fase di allestimento nelle vie e piazze del paese. L’aquila aveva trovato sistemazione temporanea nella piazzetta Segni, di fronte al porto Minori, mentre l’agnellino nero era stato posizionato in largo Cala d’Oliva, dove si sta allestendo anche la capanna.

Ieri mattina, quando gli operai hanno ripreso i lavori per sistemare le varie statue è stata fatta l’amara sorpresa: le due statue erano sparite.  Le statue del presepe stintinese rappresentano un vero e proprio patrimonio per la cittadinanza. Ogni pezzo, infatti, è stato acquistato da singoli cittadini, famiglie o anche condomini delle lottizzazioni che li hanno poi donati all’associazione “Il Tempo della Memoria” perché curasse e allestisse la Betlemme d’Europa.

“Un gesto vile, da stigmatizzare con forza – afferma il primo cittadino – perché questo furto è un vero e proprio danno per l’intera comunità stintinese. Parliamo di pezzi unici, fatti e decorati a mano, che non possono certo essere esposti in giardino senza essere riconosciuti. A rimetterci è il paese che ha “adottato” quelle statue per poi farne dono all’associazione “Il Tempo della Memoria” che da quasi dieci anni porta avanti qui a Stintino l’iniziativa Betlemme d’Europa”, conclude Antonio Diana.

A condannare il gesto è anche l’assessora alla Cultura Francesca Demontis che ogni anno coordina l’allestimento del presepe. “Provo un grande senso di sconforto e di dispiacere. Si tratta di un gesto che impoverisce un’esposizione che, negli anni, è diventata un vero punto di riferimento per il territorio del nord-ovest Sardegna. Sono state portate via due statue che erano state dipinte a mano da una nostra concittadina. Possiamo dire, due opere d’arte che i cittadini avevano acquistato per regalarle alla stessa comunità. Speriamo in una bravata – conclude – e che chi lo ha fatto ci ripensi e faccia ritrovare le due statue“.

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