I negozi di Sassari tra incertezze, mancati ristori e possibili nuove restrizioni

Le incertezze dei commercianti di Sassari.

La settimana dopo Ferragosto, a Sassari, è da sempre quella dedicata al riposo. La maggior parte dei commercianti ha deciso di tenere le serrande abbassate e godersi un periodo di relax, mentre altri preferiscono lavorare con ritmi più lenti. Quel che è certo, è che l’incognita del passaggio in zona gialla turba la quiete degli esercenti.

Il probabile passaggio in zona gialla.

“Siamo poco preoccupati per la paventata adozione della zona gialla a causa dei casi di contagio da coronavirus, dichiarata dal sistema che verifica i parametri che possono cambiare la situazione – afferma il presidente di Confesercenti, Giuseppe Boccia -. Secondo l’ultimo Dpcm, le regole per le regioni che entrassero in zona gialla, l’unico obbligo dovrebbe essere tenere la mascherina anche all’aperto. Dunque niente restrizioni per gli orari e gli obblighi già in vigore”.

Perplessità sui peggioramenti.

Quel che lascia perplessi in Confesercenti è la possibilità di eventuali peggioramenti dei dati, che porterebbero al passaggio in zona arancione o addirittura rossa, che vanificherebbe tutti i sacrifici fatti fino ad ora. “In questa fase di incertezza perenne, le attività produttive non possono permettersi altre penalizzazioni – riprende Boccia -. Inoltre i ristori promessi a gran voce dalla Regione Sardegna, ancora non sono arrivati nelle casse degli esercenti e nessuna certezza viene data dagli uffici, se non gli eclatanti proclami di alcuni assessori regionali, che continuano a vantarsi dei ristori, ma dimenticano di dire quando questi arriveranno. Per usufruire dell’anticipo del 60%, alla richiesta andava allegata una fideiussione che nessun istituto di credito o quasi tutte le case di assicurazione vogliono predisporre a favore di attività produttive“. Insomma la beffa oltre le mancate promesse.

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