Sindaci compatti sul rilancio dello scalo di Porto Torres

Gli incontri a Porto Torres.

L’aula consiliare del Comune di Porto Torres ha ospitato ieri mattina una riunione della Rete metropolitana del Nord Sardegna allargata alla Provincia di Sassari, al Consorzio industriale provinciale (Cips) e all’Autorità di gestione del sistema portuale sardo. Scopo dell’incontro, fare il punto sulle opportunità di sviluppo del porto turritano alla luce delle nuove sfide lanciate dal Pnrr e dai processi di transizione energetica che impegneranno il pianeta nei prossimi 30 anni. Un altro incontro, sempre ieri, si è tenuto al Consorzio industriale provinciale.

I sindaci di Sassari e Porto Torres.

I lavori sono stati aperti dal presidente della Rete e sindaco di Sassari, Gian Vittorio Campus, che ha sottolineato l’importanza che tutto il territorio porti avanti compatto il tema della riqualificazione e rigenerazione del porto: “Abbiamo chiesto che si svolgesse questo incontro per iniziare una discussione complessiva su come valorizzare le gigantesche potenzialità del porto industriale turritano – ha dichiarato il presidente Campus – la crescita del nostro scalo rappresenta un fattore di sviluppo per tutto il nord ovest della Sardegna”.

Ha poi preso la parola il sindaco di Porto Torres, Massimo Mulas, che ha spiegato come sia necessario “ragionare insieme cambiando approccio e senza compiere gli errori del passato: non partiamo da una generica lista della spesa di interventi che potrebbero servire ma valutiamo criticità e opportunità del nostro porto”.

L’incontro.

All’incontro hanno preso parte i sindaci di Alghero, Sorso e Sennori, – Mario Conoci, Fabrizio Demelas e Nicola Sassu – l’assessore di Castelsardo Roberto Pinna, il vicesindaco di Stintino Angelo Schiaffino, il dirigente apicale della Rete, Mariano Mariani, l’amministratore straordinario della Provincia di Sassari, Pietro Fois e il presidente del Cips Valerio Scanu.

L’appuntamento è stato l’occasione per confrontarsi col presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare di Sardegna, Massimo Deiana, sui progetti di sviluppo del porto storico e di quello industriale. I componenti della Rete hanno sottolineato come “da questa analisi condivisa e di sistema si possa costruire un percorso che valorizzi lo scalo e gli dia il giusto ruolo nel Mediterraneo. Consideriamo questo tema come cruciale e strategico per costruire le politiche del territorio: per questo motivo, ad esempio, la Rete sta già lavorando su progetti per la valorizzazione del porto anche in chiave di produzione di energia sostenibile. Per la sua posizione e la sua funzione lo scalo turritano merita infrastrutture di serie A”.

Il Consorzio industriale provinciale.

Tra gli elementi centrali necessari per avviare un percorso di crescita territoriale, essenzialmente due assumono un ruolo chiave: l’azione coordinata del sistema espresso dal territorio stesso e le idee progettuali. Il Consorzio industriale provinciale di Sassari partendo da questi presupposti, ha organizzato un incontro operativo, a Porto Torres, con l’Autorità di sistema portuale del are di Sardegna per delineare la situazione attuale e proporre idee e progetti che vedano al centro il rilancio del porto industriale di Porto Torres. 

Il porto industriale, insieme all’area industriale rappresenta, per le dimensioni e per la collocazione strategica, un’importante opportunità e un’occasione di sviluppo di attività e servizi, non solo per il territorio del nord ovest ma più in generale per tutta la Sardegna. Ma la situazione attuale è critica e richiede un intervento: la condizione infrastrutturale del porto e dell’area industriale chiedono un’inversione di tendenza capace di favorire la crescita e lo sviluppo di nuove attività legate alla cantieristica, alla logistica, e più in generale, all’economia del mare.

La reindustrializzazione.

“Abbiamo posto le basi per l’avvio di un concreto processo di reindustrializzazione. La creazione di un nuovo porto industriale e la riqualificazione dell’area retrostante è la risposta concreta per sfruttare le enormi potenzialità, finora inespresse, del porto industriale di Porto Torres.- ha detto il presidente del Consorzio industriale, Valerio Scanu nel corso dell’incontro cui erano presenti tra gli altri, il commissario straordinario della Provincia Pietrino Fois il sindaco di Porto Torres Massimo Mulas e il sindaco di Alghero Mario Conoci – e crediamo sia questo il percorso giusto da seguire per raggiugere i risultati che tutti auspichiamo”.

È qui che si inseriscono le iniziative strategiche del Cips, che ridefinisce gli strumenti di programmazione del territorio oggetto di analisi. Questi, oltre ad individuare le linee guida generali, dovranno avere la capacità di attuare in modo concreto interventi, anche parziali, che segnino l’inizio della riqualificazione delle strutture già esistenti. In un quadro di azione generale posto in essere dal Consorzio industriale che vede l’opzione di acquisto di aree Eni, la realizzazione di una strada consortile che permetterà l’accesso diretto al nuovo polo industriale. Oltre alla riqualificazione dell’area stessa, che possa prevedere anche la realizzazione di una nuova banchina portuale.

Il presidente Deiana.

Il presidente dell’Autorità di sistema portuale, Massimo Deiana, ha colto con grande favore la proposta avanzata dal Consorzio industriale e condivisa dall’intero territorio.  Riconoscendo la valenza strategica dell’idea si è impegnato ad attivare una celere valutazione tecnica e conseguente inserimento nel prossimo Documento di pianificazione strategica di sistema. Anche perché, e conviene ricordarlo, l’area industriale di Porto Torres oltre a rappresentare tra le più importanti aree industriali della Sardegna per estensione e per la presenza di grandi imprese, rappresenta una esperienza storica per l’industria sarda.  Si estende per circa 2.300 ettari con la presenza di circa 120 aziende insediate. A fine 2019, secondo le ultime rilevazioni, il sistema produttivo turritano si attesta quale terzo polo per concentrazione di attività di impresa della Sardegna settentrionale.

Le potenzialità.

Partendo da questi presupposti, una seria e massiccia infrastrutturazione, accrescerebbe le potenzialità dell’intero agglomerato industriale. Una potenzialità rappresentata dall’accesso diretto al mare attraverso il porto industriale, la cui area di pertinenza copre attualmente una superficie di 104 ettari, oggi di competenza dell’Autorità di sistema portuale del mare di Sardegna.

 “La nuova area industriale è stata perimetrata all’interno della Zes – aggiunge il presidente del Cips, Scanu – perciò grazie ad incentivi fiscali e semplificazioni amministrative, si potrà favorire l’insediamento di nuove iniziative produttive. E quindi un’area riqualificata e adeguatamente strutturata potrà consentire lo sviluppo del territorio. Un’azione di cui beneficerebbe il sistema economico del nord ovest della Sardegna”.

Infatti, nel corso della presentazione del progetto strategico, oltre all’analisi della situazione esistente e degli strumenti di programmazione regionali e nazionali relativi all’area di crisi industriale complessa, è stata evidenziata la necessità di rendere operativi gli interventi prioritari delineati nel progetto di riconversione e riqualificazione industriale – compresi gli stanziamenti finanziari- approvato dalla Regione Sardegna nel 2019.

 “E’ stato un importante momento di confronto nel corso del quale abbiamo potuto condividere la visione strategica del Cips sul futuro dell’area industriale di Porto Torres e del ruolo sempre più centrale dello scalo portuale nella crescita economica e sociale del territorio – spiega Massimo Deiana, presidente dell’AdSP del mare di Sardegna – Il Consorzio industriale ha fornito un contributo importante che giunge in un momento delicato della vita del nostro ente impegnato, in questi mesi, nella definizione delle linee portanti del Documento di pianificazione strategica di sistema. Uno stimolo e una positiva sollecitazione che terremo nella dovuta considerazione nella pianificazione del futuro sviluppo della portualità sarda”.   

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