La frode milionaria nei contributi all’agricoltura a Sassari.
Gli approfondimenti eseguiti dalla Guardia di Finanza di Sassari, nell’ambito del contrasto agli illeciti nel settore della spesa pubblica, hanno evidenziato le pratiche di finanziamento e la documentazione bancaria attestante i pagamenti effettuati a fronte della realizzazione delle opere edili. Ciò è stato possibile incrociando le risultanze delle intercettazioni telefoniche sulle utenze degli indagati, che hanno permesso di accertare che la quasi totalità delle opere finanziate, afferenti alla “fornitura e posa in opera di recinzione metallica”, figuravano “cartolarmente” come realizzate da altre aziende agricole, a loro volta, destinatarie dei medesimi finanziamenti, e non, come richiedeva il bando pubblico, da imprese edili.
Più in dettaglio, le stesse aziende agricole beneficiari, prive di dipendenti e che svolgono unicamente attività agricola, effettuavano in prima persona i lavori di edificazione delle recinzioni con costi decisamente più bassi rispetto a quelli che, poi, documentavano nella domanda di contributi pubblici mediante false fatturazioni.
Nel prosieguo delle indagini è emerso il ruolo principale di trait d’union svolto da un agronomo, esperto del mondo agropastorale, che ha curato l’elaborazione, in funzione di progettista e direttore dei lavori, dei progetti connessi alla sovvenzione in parola mettendo in relazione le diverse aziende coinvolte, spesso localizzate a notevoli distanze. Tale ultima condizione, determinata in modo strumentale, era finalizzata a costituire un concreto ostacolo ad eventuali verifiche incrociate da parte dei funzionari di A.R.G.E.A., incaricati del collaudo finale degli investimenti.
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