Non solo il centro storico, anche Latte Dolce e Santa Maria di Pisa cambieranno volto

Il progetto per i quartieri di Sassari.

Non sarà solo il centro storico di Sassari interessato dal grande progetto di riqualificazione, ma anche i quartieri di Latte Dolce e santa Maria di Pisa. In tutto sono 30 i milioni di euro a disposizione dal bando  Pinqua (Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare).

Il quartiere di santa Maria di Pisa ha 1155 abitazioni di Edilizia Residenziali Pubblica di proprietà dell’Agenzia Regionale Edilizia Abitativa e del Comune di Sassari, a cui si affiancano circa una settantina di alloggi di tipo privato realizzati da differenti cooperative di lavoratori, principalmente ferrovieri e insegnati.

L’area su cui si concentra l’azione progettuale si connota per una situazione socioeconomica e culturale vulnerabile. In particolare, a Santa Maria di Pisa lo stesso processo di trasferimento dei nuclei familiari provenienti da un altro contesto attraverso un processo governato dall’alto ha comportato difficoltà di integrazione di grande rilievo. Da diversi anni è ormai in corso un lavoro di ricerca-azione partecipata del Laboratorio Foist per le Politiche Sociali e i Processi Formativi dell’Università di Sassari – partner del progetto – condotto attraverso diverse campagne di studio3. Pur  essendo contigui, i due quartieri sono  divisi  da  una  “barriera”  naturale costituita da un avvallamento che costituisce una sorta di confine tra i due insediamenti. In questo avvallamento trovano posto due presidi strategici che sono la Scuola Elementare di via Cilea e il complesso sportivo: una potenziale “cerniera” tra i due quartieri cui guarda con interesse questa nostra proposta progettuale.

Il senso di “desertificazione” socioeconomica alimenta il senso di isolamento e abbandono che si associano alla “ghettizzazione” collegata allo stigma storico degli abitanti dell’area e alla distanza, anche fisica, rispetto al resto della città e ai suoi organi decisionali. Il progetto si propone di riqualificare il patrimonio residenziale sociale, migliorare l’accessibilità, la sicurezza degli spazi collettivi e la rifunzionalizzazione di spazi e immobili pubblici, migliorare la coesione sociale, la capacità di resilienza della comunità e la qualità della vita dei cittadini. Il primo intervento consiste nella riattivazione di un insieme di spazi pubblici e semi-pubblici e di servizi di quartiere attualmente in disuso e nel miglioramento delle condizioni abitative dei nuclei familiari che risiedono negli alloggi ERP. La partecipazione dei cittadini e dei portatori di interesse costituisce lo snodo centrale  della strategia di azione. Il processo partecipativo è inteso a individuare e sostanziare i contenuti sociali, culturali ed economici destinati ad “abitare” gli interventi infrastrutturali di carattere urbanistico e architettonico.

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